Musica liquida, come riprodurla ovvero la rete e i media adatti ad una musica senza supporto.
Il Compact Disc audio, dopo 30 anni non è più il supporto audio più utilizzato
La musica liquida è per sua definizione meno vincolata ad un supporto e sempre più legata al mondo dei bit, tra download e streaming. Abbiamo imparata a definirla “liquida” proprio perché non ha la necessità di un supporto fisico, quale potrebbe essere il CD o qualsiasi altro “contenitore” ben definito.
Ma senza questi contenitori e supporti quali abbiamo imparato a conoscere negli anni, come facciamo a gestire la musica liquida?
Esiste una linea guida per realizzare un sistema che possa veicolare e gestire la musica liquida in casa? In realtà ne esistono diverse, non esiste un solo ed unico modo per entrare nel mondo della “musica senza supporto”, esistono tanti prodotti che, da soli o in combinazione con altri, ci permettono di utilizzare la nostra libreria musicale.
Il nostro computer e un hard disk capiente collegato: la sorgente audio ideale dei prossimi anni?
È un settore che sta nascendo, si sta sviluppando sotto i nostri occhi cercando esso stesso uno standard da seguire, delle linee guida da tracciare. E’ un settore nuovo, molto mobile che si sposta e pesca nel mondo dell’informatica, nell’hardware hi-fi propriamente detto e in nuovi prodotti che stanno nascendo e delineando all’orizzonte di questa che sembra essere una nuova e, per certi aspetti, epocale “generazione” della musica riprodotta.
L’IMPORTANZA DELLA CATENA
Come detto non esiste un sistema ben definito nelle sue singole parti per gestire lo streaming della musica liquida: esistono diverse possibilità e combinazioni che ognuno di noi può adottare in misura diversa a seconda delle proprie esigenze e budget, oltre alle conoscenze tecniche. Se è vero che non sono fondamentali conoscenze precise della tecnologia che c’è dietro questo fenomeno, un minimo di basi tecniche aiutano sicuramente nella individuazione del prodotto/combinazione più efficace.
Siamo abituati ad inserire un CD nel nostro lettore e spingere semplicemente sul tasto play per avere musica in casa: per la musica liquida l’operazione è appena più complessa perché generalmente il componente che partecipa a questa azione non è uno solo per cui è necessaria una rete, più o meno articolata, di hardware e software che parlino la stessa lingua e che possano permettere un play fluido e certo.
La musica liquida è un mix tra vecchio e nuovo hardware, software specifico e su tutti la possibilità di attingere a fonti diverse
Una rete, una catena, fatta di blocchi ben precisi che rispondono al nome di storage, player con relativo controller, dac ed infine i tradizionali prodotti che utilizziamo per ascoltare musica, ovvero amplificatore, diffusore o cuffia che sia. Blocchi che possono corrispondere ognuno di essi ad un determinato prodotto, oppure ci può essere l’integrazione in un solo prodotto di diverse funzioni o al contrario la separazione su più prodotti di queste funzioni per esaltare e massimizzare operatività e caratteristiche tecniche di ogni singolo passaggio.
Pioneer N-50, uno dei lettori di rete più evoluti e flessibili
Con il termine storage si intende il prodotto che di fatto ospita i file audio, la memoria della nostra musica a tutti gli effetti; con player e controllerintendiamo la combinazione di componenti che permettono di fatto la parte elaborativa e il “play” di questi stessi file; il dac è l’ultimo anello del percorso, l’elemento che trasforma i file audio dalla loro naturale forma digitale a quella analogica che da qui arriva ad amplificazione e diffusori.
Il nostro computer (o meglio la musica che abbiamo memorizzato nel suo hard disk) un dac esterno e siamo subito pronti per il viaggio più semplice nel mondo della musica liquida
Per scendere nel pratico, ma dovendo per forza di cose generalizzare, possiamo individuare nel sistema di storage sia il nostro computer vero e proprio che i diversi NAS ad uso home che sono proposti al mercato con prezzi e funzionalità sempre più alla portata del grande pubblico. Se vogliamo a questi componenti fisici si sta affiancando anche una terza soluzione anch’essa liquida che risponde al nome di cloud storage, ovvero i nostri file sono depositati da qualche parte del mondo, in un server che non conosciamo ma che è alla portata di un click e di un semplice comando. In questo senso sono rappresentative le soluzioni di Google Music, Amazon e Apple iCloud, ma tante altre si stanno affiancando ad esse. Così come si stanno sviluppando soluzioni di streaming audio on-demand, come Spotify, Deezer, Rdio…
Allo storage, nella catena ideale, segue il player e il controller che possono essere integrati o separati. Un esempio può essere uno dei tanti media player disponibili a prezzi anche molto contenuti. Prodotti che grazie ai loro ingressi permettono di ricevere memorie di diverso tipo, con file audio (e spesso anche video e foto), per inviarle al resto della catena. A volte questi media player integrano software che ci permettono di “sfogliare” le nostre librerie multimediali collegate, grazie ad una interfaccia video, per scegliere quello che vogliamo ascoltare/vedere.
Due esempi, molto diversi per prezzo, di media player: in alto il Sitecom MD-273, in basso il Naim UnitiServe
Da qui il segnale, come già detto, deve prendere la strada del dac per la sua necessaria conversione digitale/analogica. Tanti prodotti diversi tra loro in questo processo che devono parlare una “lingua” che li accomuna, che possa essere interpretata da tutta la catena altrimenti il processo da qualche parte si blocca.
Finché si resta all’interno di un sistema chiuso, come potrebbe essere il mondo Apple con il suo iTunes e AirPlay, le cose sono semplici, diventano più complicate quando si mischiano prodotti e tecnologie diverse. In questo senso sta diventando uno standard di fatto la piattaforma DLNA (Digital Living Network Alliance), un sistema al quale partecipano un po’ tutte le grandi aziende del settore dell’elettronica di consumo che permette, appunto, la possibilità di una “lingua comune” per la gestione semplice e trasparente di tecnologie e formati tanto diversi tra loro.
MUSICA LIQUIDA CON COMPUTER
Un computer nuovo, nel senso di hardware aggiornato e prestazionale, con un minimo di dotazione software e siamo pronti per fare il grande salto…dalla scrivania verso il mondo della musica liquida. Quello che serve, oltre alla libreria musicale in tale formato, è un dac esterno, al quale arrivare dall’uscita ottica o ancora meglio da quella USB. Magari subito dopo questa un adattatore USB-S/PDIF, quale potrebbe essere l’hiFace di M2Tech, per abbattere il problema del jitter e per bypassare la scheda audio integrata nel nostro computer di solito di bassa qualità.
Da qui al dac, magari da scegliere tra quelli in grado già da subito di leggere e gestire formati a 24bit/192kHz, già pronti per il futuro. Dalle uscite analogiche del dac i due cavi arrivano all’ingresso ad alto livello del nostro pre/amplificatore integrato e da qui ai diffusori. Alcuni pre ed amplificatori dispongono di ingressi digitali che permettono, fermo restando la loro qualità, di saltare il passaggio del dac esterno ed utilizzare questo integrato. Anche alcuni lettori cd hanno ingresso digitali da utilizzare allo stesso modo.
Per il software di gestione da mettere in bilancio pochi soldi di spesa, se non addirittura proprio nulla attingendo al grande mondo dell’open-source. In prima battuta due le indicazioni: Foobar per Windows, Audirvana per Mac OSX ma l’elenco è ben più lungo e destinato a crescere nel tempo.
Un software potente ma poco costoso come Audirvana Plus gestisce efficacemente librerie musicali anche in formato HD
MUSICA LIQUIDA SENZA COMPUTER
Non voglio accendere il mio computer, non voglio avere a che fare con boot e possibili crash di sistema, voglio musica subito in casa senza le problematiche di un computer vero e proprio, che faccio rinuncio alla musica liquida? Certo che no! Le aziende produttrici stanno lavorando molto in questo senso e ci sono sempre più soluzioni che semplificano la vita. Fermo restando la necessità di un dispositivo di storage vero e proprio, che può essere la Rete, memorie ottiche o a stato solido, un piccolo NAS casalingo ormai a prezzi e funzionalità sempre più ridotti, quello che ci occorre è il player.
In realtà esistono prodotti che integrano del loro stesso telaio sia le funzioni di storage che di player vero e proprio con la combinazione di hard disk e lettore audio. Il primo prodotto storico in questo senso è stato l’Hifidelio, arrivato sul mercato quanto lo stesso mercato di riferimento ancora…non c’era. Altri prodotti simili arrivano da Meridian, da Naim, da Olive, ma l’elenco si amplia e diversifica a ritmo ormai settimanale.
Cocktail Audio X30, uno dei nuovi arrivi nella lunga lista di macchine che gestiscono in modo efficace e potente la musica liquida
Appartengono, invece, alla categoria dei player quei prodotti che “pescano” da memorie esterne per gestire file audio in diversi formati: quello più attivo in questo senso è sicuramente Linn a cui si affiancano nomi come Pioneer, Denon, Marantz, Yamaha con proposte più semplici ma di prezzo ben più contenuto. A tutti questi si affiancano ulteriormente aziende più giovani e che non appartengono alla categoria dei produttori tipicamente hi-fi quali possono essere, due tra tutti, Logitech e Sonos. Ma la storia è appena iniziata…
Fonte dell’articolo: casamultimediale